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sábado, 3 de mayo de 2014

285

Hoy, como cada semana, nos vamos a Italia y con la ayuda de nuestras compañeras italianas, comentamos el episodio 285

Oggi, come tutte le settimane, andiamo in Italia e con l'aiuto delle nostre compagne italiane commentiamo la puntata 285

Carissimi bloggers e lettori tutti, siamo qui riuniti per commemorare l’assenza di Raipaquismo dalla puntata odierna e dar lustro ad un episodio che come al solito ha visto Pepa la levatrice protagonista indiscussa del pomeriggio televisivo italiano! Inizio con ironia, perché altro non posso fare…
La puntata pomeridiana di oggi è stata più corta del solita, durata a malapena 20 minuti (lode, onore e gloria al palinsesto Mediaset per le sue genialate), e nonostante questo, particolarmente soporifera per me che drizzo le antenne solamente quando compaiono Raimundo e Francisca…ma almeno l’episodio è cominciato con Francisca. Cosa succede alla villa? Emilia sta facendo di tutto per evitare che Rosario debba subire ancora le umiliazioni della padrona della tenuta. Ma quest’ultima è implacabile nel suo desiderio di rovinare il rapporto tra le due collaboratrici domestiche, nonché suocera e nuora. Nelle puntate scorse Francisca ha dato il meglio di sé: è stato uno spasso ammirarla mentre sfoggiava tutto il suo repertorio comico – brillante cercando di riuscire nel suo intento…e come darle torto: la giovane Ulloa è davvero odiosa con quel suo modo di interpretare la scolaretta perfettina che adempie in modo ineccepibile a tutti i suoi compiti. Ma Francisca ne sa una più del diavolo e ha comunicato ufficialmente a Rosario che sarà Emilia a sostituirla. Declassamento meritato per Rosario o desiderio di vendetta contro gli Ulloa? È proprio questo il caso di dire che la vendetta è un piatto che va servito freddo! Francisca finge di svenire pur di farsi assistere durante la notte da Emilia e farle rinviare il suo appuntamento con Alfonso…dopo un’ora di attesa e una cioccolata, arriva la dottoressa Casas e la visita attentamente, mentre la giovane Ulloa cerca di sminuire l’accaduto. Però Francisca è deliziosamente spietata, spiega alla dottoressa che non si è trattato semplicemente di un calo di pressione, ma è rimasta incosciente per quasi un’ora. Esprime poi l’esigenza dell’assistenza notturna di qualcuno e chiede a Rosario questo sacrificio:


Emilia però non se la sente di far affaticare sua suocera ulteriormente, e si offre lei stessa per vegliare la signora durante la notte. Francisca ha ottenuto quello che voleva:



Adorabile il siparietto con Mauricio, a cui la Montenegro non manca di rifilare il benservito quando il capomastro si intromette con troppa confidenza e sfacciataggine nel suo modo di gestire i rapporti con Emilia. “Piuttosto infliggerei una punizione a te…Emilia Ulloa mi dà una soddisfazione dopo l’altra”. Come non divertirsi nel vedere il godimento che trae da queste parole:  “Abbiamo forse mai mangiato insieme, perché tu ti permetta di parlare con me da pari a pari?”:


Ad Emilia intanto inizia a pesare l’allontanamento forzato da suo marito Alfonso ma ingoia il rospo tenendo a freno l’orgoglio. Parla di questo disagio con don Anselmo…viene poi raggiunta da Raimundo, che le consiglia di non affaticarsi troppo, visto il suo stato:


Raimundo, Raimundo…che ne è del bel locandiere ultimamente? Ulloa ha forti crisi di coscienza e vuole trovare un modo (legale o illegale, morale o immorale) per incastrare Juan e riprendersi ciò che è suo, salvando Emilia dalle grinfie della Montenegro. Anche don Anselmo se n’è accorto e lo invita a confidarsi con lui dei suoi problemi…Raimundo è laconico: “Non basta che perdo mia figlia giorno dopo giorno?”, ma il curato insiste, dal momento che gli nota in faccia un’espressione molto colpevole…pronta arriva la risposta dal suo interlocutore: “Parlarvene non sarebbe motivo di sollievo, ma di vergogna”:


Raimundo allora lo fa entrare nella locanda, mentre scherza come suo solito sui dogmi ecclesiastici che tanto li dividono:



Anche se mi piacerebbe commentare solo Raimundo e Francisca, non posso bypassare gli altri personaggi…e quindi ecco qualche considerazione anche su Juan ed Enriqueta! La meretrice è finalmente riuscita ad ottenere il corpo di Juan…peccato che lui anche durante l’amplesso non possa smettere di pensare a Soledad e non riesca a concentrarsi per portare a termine il suo dovere di uomo. E via con i ricordi! Ultimamente stanno iniziando a trasmettere più flashback del solito…per caso gli autori non hanno più molta carne da mettere al fuoco e si attaccano al passato? Fatto sta che a noi tocca vedere e rivedere infinite volte scene passate, come quelle tra Juan e Soledad…per non parlare di quante volte abbiamo dovuto sorbirci la scena della morte di Agueda con quell’urlo straziante di Raimundo. Per chi ancora non avesse capito in che modo è morta la Bicha, telespettatori non vi preoccupate…i duri di comprendonio saranno agevolati!
Presenti nella puntata anche i Mirañar, che non mancano di farci sorridere con la storia della presunta maledizione che attanaglia la loro famiglia…
E ora un accenno alla protagonista…cosa succede a Pepa? Dopo l’apertura del testamento di Agueda, la levatrice ha dato in gestione la sua eredità ad Olmo e nel frattempo ha fatto strage di cuori: Zamalloa le ha dichiarato il suo amore. Tristan si è accorto che lui e Pepa passano molto tempo insieme e ha fatto intendere alla levatrice di esserne al corrente. Ecco qui l’espressione del giovane Montenegro mentre attende Pepa davanti alla sua abitazione:


La chiusura di questa mini-puntata è un piccolo fuoco d’artificio, grazie ad una scena di Raimundo, nonostante sia al Jaral (ormai provo solo fastidio e disagio quando lo vedo in quel palazzo). Il locandiere si reca lì per parlare con Pepa circa l’apertura del testamento di Agueda, ma trova Zamalloa che approfitta della sua presenza per confidarsi, e per questo motivo lo invita a sorseggiare insieme a lui una cioccolata calda (bevanda unica in questa soap ultimamente):


L’ispettore vuole conoscere l’opinione di Raimundo sulla decisione presa dalla levatrice riguardo la gestione della sua parte di eredità…quindi gli parla del suo amore per Pepa. Mitica l’espressione di Ulloa quando percepisce l’interesse di Zamalloa per la levatrice: “Mi state chiedendo il permesso di corteggiarla?”:


Essendo a conoscenza del fatto che Raimundo rappresenti un padre per Pepa, l’ispettore non esita a metterlo al corrente dei suoi propositi, ma il locandiere non vuole illuderlo: il cuore della giovane levatrice appartiene a Tristan. Zamalloa però è convinto di poter giocare bene le sue carte, visto che considera il loro un amore impossibile. E qui prorompe la saggezza di Raimundo in tutto il suo essere: “Se ho capito qualcosa in questa vita, è che gli amori impossibili non esistono”:



E con questa memorabile frase del nostro Ulloa che fa sperare, sognare, gioire ed esultare tutti noi Raipaquisti, vi lascio, salutandovi “col cuore raipaquista”…sempre!

3 comentarios:

  1. BELLA PUNTATA....INDE SEMPRE BRAVISSIMA!

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  2. Grazie mile Inde. Maravillosas capturas como siempre..

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  3. “Se ho capito qualcosa in questa vita, è che gli amori impossibili non esistono” <3 Bellissimo Grazie ;)

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