Hoy, como cada semana, nos vamos a Italia y con la ayuda de nuestras compañeras italianas, comentamos el episodio 285
Oggi, come tutte le settimane, andiamo in Italia e con l'aiuto delle nostre compagne italiane commentiamo la puntata 285
Carissimi bloggers
e lettori tutti, siamo qui riuniti per commemorare l’assenza di Raipaquismo
dalla puntata odierna e dar lustro ad un episodio che come al solito ha visto
Pepa la levatrice protagonista indiscussa del pomeriggio televisivo italiano!
Inizio con ironia, perché altro non posso fare…
La puntata pomeridiana
di oggi è stata più corta del solita, durata a malapena 20 minuti (lode, onore
e gloria al palinsesto Mediaset per le sue genialate), e nonostante questo,
particolarmente soporifera per me che drizzo le antenne solamente quando compaiono
Raimundo e Francisca…ma almeno l’episodio è cominciato con Francisca. Cosa
succede alla villa? Emilia sta facendo di tutto per evitare che Rosario
debba subire ancora le umiliazioni della padrona della tenuta. Ma quest’ultima
è implacabile nel suo desiderio di rovinare il rapporto tra le due collaboratrici
domestiche, nonché suocera e nuora. Nelle puntate scorse Francisca ha dato il
meglio di sé: è stato uno spasso ammirarla mentre sfoggiava tutto il suo
repertorio comico – brillante cercando di riuscire nel suo intento…e come darle
torto: la giovane Ulloa è davvero odiosa con quel suo modo di interpretare la
scolaretta perfettina che adempie in modo ineccepibile a tutti i suoi compiti.
Ma Francisca ne sa una più del diavolo e ha comunicato ufficialmente a Rosario
che sarà Emilia a sostituirla. Declassamento meritato per Rosario o desiderio
di vendetta contro gli Ulloa? È proprio questo il caso di dire che la vendetta
è un piatto che va servito freddo! Francisca finge di svenire pur di farsi
assistere durante la notte da Emilia e farle rinviare il suo appuntamento con
Alfonso…dopo un’ora di attesa e una cioccolata, arriva la dottoressa Casas e la
visita attentamente, mentre la giovane Ulloa cerca di sminuire l’accaduto. Però
Francisca è deliziosamente spietata, spiega alla dottoressa che non si è
trattato semplicemente di un calo di pressione, ma è rimasta incosciente per
quasi un’ora. Esprime poi l’esigenza dell’assistenza notturna di qualcuno e
chiede a Rosario questo sacrificio:
Emilia però non se
la sente di far affaticare sua suocera ulteriormente, e si offre lei stessa per
vegliare la signora durante la notte. Francisca ha ottenuto quello che voleva:
Adorabile il
siparietto con Mauricio, a cui la Montenegro non manca di rifilare il
benservito quando il capomastro si intromette con troppa confidenza e
sfacciataggine nel suo modo di gestire i rapporti con Emilia. “Piuttosto infliggerei una punizione a
te…Emilia Ulloa mi dà una soddisfazione dopo l’altra”. Come non divertirsi
nel vedere il godimento che trae da queste parole: “Abbiamo
forse mai mangiato insieme, perché tu ti permetta di parlare con me da pari a
pari?”:
Ad Emilia intanto
inizia a pesare l’allontanamento forzato da suo marito Alfonso ma ingoia il
rospo tenendo a freno l’orgoglio. Parla di questo disagio con don Anselmo…viene
poi raggiunta da Raimundo, che le consiglia di non affaticarsi troppo, visto il
suo stato:
Raimundo,
Raimundo…che ne è del bel locandiere ultimamente? Ulloa ha forti crisi di
coscienza e vuole trovare un modo (legale o illegale, morale o immorale) per
incastrare Juan e riprendersi ciò che è suo, salvando Emilia dalle grinfie
della Montenegro. Anche don Anselmo se n’è accorto e lo invita a confidarsi con
lui dei suoi problemi…Raimundo è laconico: “Non
basta che perdo mia figlia giorno dopo giorno?”, ma il curato insiste, dal
momento che gli nota in faccia un’espressione molto colpevole…pronta arriva la
risposta dal suo interlocutore: “Parlarvene
non sarebbe motivo di sollievo, ma di vergogna”:
Raimundo allora lo
fa entrare nella locanda, mentre scherza come suo solito sui dogmi
ecclesiastici che tanto li dividono:
Anche se mi
piacerebbe commentare solo Raimundo e Francisca, non posso bypassare gli altri
personaggi…e quindi ecco qualche considerazione anche su Juan ed Enriqueta! La
meretrice è finalmente riuscita ad ottenere il corpo di Juan…peccato che lui
anche durante l’amplesso non possa smettere di pensare a Soledad e non riesca a
concentrarsi per portare a termine il suo dovere di uomo. E via con i ricordi!
Ultimamente stanno iniziando a trasmettere più flashback del solito…per caso
gli autori non hanno più molta carne da mettere al fuoco e si attaccano al
passato? Fatto sta che a noi tocca vedere e rivedere infinite volte scene
passate, come quelle tra Juan e Soledad…per non parlare di quante volte abbiamo
dovuto sorbirci la scena della morte di Agueda con quell’urlo straziante di
Raimundo. Per chi ancora non avesse capito in che modo è morta la Bicha,
telespettatori non vi preoccupate…i duri di comprendonio saranno agevolati!
Presenti nella
puntata anche i Mirañar, che non mancano di farci sorridere con la storia della
presunta maledizione che attanaglia la loro famiglia…
E ora un accenno alla
protagonista…cosa succede a Pepa? Dopo l’apertura del testamento di Agueda, la
levatrice ha dato in gestione la sua eredità ad Olmo e nel frattempo ha fatto
strage di cuori: Zamalloa le ha dichiarato il suo amore. Tristan si è accorto
che lui e Pepa passano molto tempo insieme e ha fatto intendere alla levatrice
di esserne al corrente. Ecco qui l’espressione del giovane Montenegro mentre
attende Pepa davanti alla sua abitazione:
La chiusura di
questa mini-puntata è un piccolo fuoco d’artificio, grazie ad una scena di
Raimundo, nonostante sia al Jaral (ormai provo solo fastidio e disagio quando
lo vedo in quel palazzo). Il locandiere si reca lì per parlare con Pepa circa
l’apertura del testamento di Agueda, ma trova Zamalloa che approfitta della sua
presenza per confidarsi, e per questo motivo lo invita a sorseggiare insieme a
lui una cioccolata calda (bevanda unica in questa soap ultimamente):
L’ispettore vuole
conoscere l’opinione di Raimundo sulla decisione presa dalla levatrice riguardo
la gestione della sua parte di eredità…quindi gli parla del suo amore per Pepa.
Mitica l’espressione di Ulloa quando percepisce l’interesse di Zamalloa per la
levatrice: “Mi state chiedendo il
permesso di corteggiarla?”:
Essendo a
conoscenza del fatto che Raimundo rappresenti un padre per Pepa, l’ispettore non
esita a metterlo al corrente dei suoi propositi, ma il locandiere non vuole
illuderlo: il cuore della giovane levatrice appartiene a Tristan. Zamalloa però
è convinto di poter giocare bene le sue carte, visto che considera il loro un
amore impossibile. E qui prorompe la saggezza di Raimundo in tutto il suo
essere: “Se ho capito qualcosa in questa
vita, è che gli amori impossibili non esistono”:
E con questa
memorabile frase del nostro Ulloa che fa sperare, sognare, gioire ed esultare
tutti noi Raipaquisti, vi lascio, salutandovi “col cuore raipaquista”…sempre!
BELLA PUNTATA....INDE SEMPRE BRAVISSIMA!
ResponderEliminarGrazie mile Inde. Maravillosas capturas como siempre..
ResponderEliminar“Se ho capito qualcosa in questa vita, è che gli amori impossibili non esistono” <3 Bellissimo Grazie ;)
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