Eri abbiamo avuto la scena raipaquista in Italia, mentre in Spagna il cugino Fulgenzio non ha dato molto di se stesso e nessuno osava dire di più, quindi ci rivolgiamo all'Italia per finire questo tanto atteso momento raipaquista.
Eccomi qui, a dar voce a quel climax crescente di emozioni raipaquiste che sono iniziate con l’incidente di Francisca, sono proseguite con la confessione del suo segreto a don Anselmo, per poi culminare nella dichiarazione d’amore di Raimundo. Che disdetta il fatto che sia stato un evento tanto doloroso come l’agonia di Francisca Montenegro a fare da punto di svolta per la splendida scena raipaquista! Una disdetta anche il fatto che sia stata donna Agueda ad avvisare il locandiere sulle condizioni critiche di Francisca e a spingerlo quasi a congedarsi da lei…ma quegli intensissimi quattro minuti in cui Raimundo confessa il suo amore bastano da soli a farci dimenticare tutti gli errori e le contraddizioni in cui il locandiere è caduto vittima negli ultimi tempi. La notizia dell’imminente morte della sua acerrima nemica sblocca (momentaneamente) l’animo di Raimundo e lo spinge alla Villa per dare il suo addio a colei che ha rappresentato anche il suo più grande amore. Troppe considerazioni ci sarebbero da fare sulle tempistiche con cui i nostri due protagonisti si amano (così tanto divergenti!), ma parto da questa semplice considerazione: le loro dichiarazioni d’amore avvengono sempre quando uno dei due è incosciente, privo di sensi e in punto di morte…forse è questo uno dei motivi per cui arrivano dritte al cuore.
Raimundo torna alla locanda visibilmente sconvolto e informa Emilia sulle condizioni disperate di Francisca; è con sua figlia che lo vediamo recarsi alla Villa, ma è da solo che sale in camera:
È impossibile trattenere le lacrime nel vederli
così…lo sguardo di Raimundo carico di sgomento e di dolore, alla vista della
sua amata Francisca:
È adesso che inizia l’intenso monologo di commiato.
Raimundo parte dalla considerazione di ciò che lui e Francisca sarebbero potuti
essere insieme, ma che non sono mai stati: “Francisca…mia
cara Francisca…avresti dovuto essere la mia compagna, e la vita ci ha
trasformati in nemici. Ma nemmeno un solo giorno né una sola notte ho smesso di
desiderarti”:
Poi è il turno delle
riflessioni sull’odio che si sono proclamati per tutta la vita: “L’odio in cui abbiamo trasformato il nostro
amore ha fatto sì che ci perdessimo l’uno per l’altra…fino ad arrivare a
questo! E a vederti qui, inerte!”
Lo sguardo smarrito
di Raimundo mi dà i brividi e mi parla più di mille parole: “Ho capito che abbiamo sprecato la nostra
vita a contrastarci…è valsa la pena passare la nostra esistenza da nemici,
augurandoci il peggio a vicenda? È valsa la pena
sprecare le nostre vite? Io credo di no, perché nessuno dei due ha ottenuto la
felicità”. Le sue parole, così vere e tanto cariche di
significato mi riportano inevitabilmente alla mente la scena raipaquista della
puntata 52, quando Raimundo si recò alla Conserviera per dare le condoglianze a
Francisca in seguito alla morte del figlio di Angustias, e le rivolse
interrogativi simili: “A volte anche io
mi chiedo a che serva lottare tanto, se poi andremo a finire tutti nello stesso
posto”:
Anche allora il
locandiere aveva cercato un contatto con la mano di Francisca, senza ottenerlo…ora
invece Raimundo ci riesce mentre ancora parla della felicità perduta: “Il sogno di qualunque essere umano non è
altro che essere felice e vivere accanto alla persona amata”
Visibilmente disperato,
Raimundo le sussurra parole sempre più profonde e cariche di sentimento, è raro
sentirlo parlare così: “Come si può
tornare indietro piccola mia! Come potrei darti tutto l’amore che ho serbato
per te!”
Infine le parole
d’addio, le più strazianti, alcune delle quali avrei voluto sentire in altre
occasioni e per altri motivi ma che non sono mai arrivate…e quella mano che non
vuole smettere di staccarsi da quella di Francisca: “Addio amore mio, continuerò a serbarti nel mio cuore. Ti amerò sempre,
come non ho smesso di fare un solo
giorno della mia vita”
L’emozione è
tangibile: arriva tutta, diretta, come se non ci fosse il filtro della
telecamera e della musica di sottofondo. Il suo addio a Francisca si conclude
con un tenero e dolcissimo bacio sulle labbra (quasi 250 puntate per vederlo!):
Peccato che non
siamo in una favola, e che il principe non riesca a risvegliare col suo bacio
la principessa addormentata…peccato che Francisca non possa ricambiare quello
slancio d’amore. Raimundo si allontana dal letto, immerso nei suoi ricordi e
nel suo dolore…a stento trattiene le lacrime:
Per fortuna entra
Emilia a stemperare quell’aria carica di tormento e a consolare il padre.
Inizia l’ultima parte della scena. Emilia esorta Raimundo a non affliggersi e a
confidare in un miracolo, e Raimundo le risponde che è in momenti così che
avrebbe voluto pregare con tutte le sue forze. Tuttavia, la speranza è l’ultima
a morire. Quando la figlia gli domanda se ha amato tanto Francisca, lui le
risponde: “Più della mia vita”,
malgrado le discussioni e i dissapori…poi paragona il vero amore ad un
proiettile incastonato nel cuore, impossibile da estrarre senza ferirsi: “Quando si prova il vero amore, si annida nel
cuore e vi rimane per sempre, come un proiettile che ci colpisce, e non
possiamo estrarlo se non rischiando di perdere la vita!” Una menzione di
lode per questa stupenda metafora di eros
e thanatos: l’eterno dualismo tra
amore e morte, come due facce della stessa medaglia che non possono esistere
separatamente. Una metafora che arricchisce in modo sapiente e conclude alla
perfezione una scena già di per sé molto ben costruita. Unica pecca è forse il
doppiatore italiano che non riesce a rendere alla perfezione il tono di voce
sussurrato di Ramón Ibarra come si sente nell’originale. Gran parte dell’emozione viene
persa nel doppiaggio!
L’abbraccio
conclusivo con Emilia suggella questa scena:
E per concludere,
la telecamera si sofferma ancora una volta su Francisca che è lì immobile, come
per voler convincere i telespettatori che purtroppo è tutto vero: Francisca sta
morendo. Raimundo è andato lì a dichiararle il suo amore ma ormai nulla si può
fare:
La puntata si
conclude con l’ennesimo momento di angoscia: dopo le convulsioni, la situazione
di Francisca precipita ulteriormente, i suoi parametri vitali sono flebili. Tristan
è in forte crisi di coscienza, non sa se rispettare la volontà della madre,
decisa a non operarsi, oppure tentare l’impossibile per tenerla in vita, anche
se i rischi che possa rimanere paralizzata sono molto elevati.
Soledad invece è
ancora piena di rancore nei confronti della madre, si rifugia al Jaral, non
vuole assisterla in quelle che potrebbero essere le sue ultime ore di vita e
lascia tutto il peso delle responsabilità a suo fratello maggiore. Concludo
questa recensione con le parole di Tristan che sbloccano la situazione e mi
fanno tornare a respirare (e a sperare): “Che
venga operata, me ne assumo la responsabilità!” È nei momenti
peggiori che i personaggi migliori danno il meglio di sé…e Raimundo e Tristan
hanno tirato fuori davvero il meglio per la loro amata Francisca. Brividi!
Buuuuuuuf... este capítulo es una maravilla para las raipaquistas... que belleza de palabras, que miradas tan tiernas de Raimundo a Francisca... ese monólogo por y para ella... puuuuuuf... increíble... y si en español fue una maravilla, en italiano..
ResponderEliminar"Come si può tornare indietro piccola mia! Come potrei darti tutto l’amore che ho serbato per te!”