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domingo, 22 de junio de 2014

Puntata 330

Edizione straordinaria domenicale del Raipablogger! Vista l’assenza del puntatone serale, meglio dedicarsi al commento della puntata andata in onda ieri (comprensiva di scena raipaquista). Con quali novità è iniziata l’estate di Raimundo e Francisca? La puntata è stata particolarmente ricca su entrambi i fronti, a cominciare dalla scena di Francisca con Dolores. Eccola qui Francisca, coinvolta a sua insaputa nei vaneggiamenti di Pedro e nella storia dell’adulterio. C’era davvero da sbellicarsi dalle risate quando la Paca ha introdotto l’argomento, ignara di tutto:



L’espressione sul viso di Francisca cambia repentinamente nel giro di pochi secondi quando Dolores le conferma che si sta parlando di adulterio. La scena prosegue tra doppi sensi, fraintendimenti e ambiguità finché Dolores non si trattiene più, finisce di stropicciare il suo fazzolettino e chiede esplicitamente a Francisca se sia lei l’amante di suo marito…memorabile la reazione di Francisca (basta il sopracciglio alzato da solo per ipotizzare la direzione dei suoi pensieri!):


Intanto al Jaral è arrivata una donna di nome Isabel, una vecchia conoscenza di Olmo: pare fosse stata la sua insegnante e ha un segreto importante che vuole rivelargli prima di morire…Soledad, che li vede insieme mentre dalla piazza salgono sul calesse, subito riferisce la novità alla madre, intenta a leggere un libro (o piuttosto a guardare la foto di Tristan che funge da segnalibro?):


Soledad comunica alla madre che non si fiderà mai più degli uomini, e interpreta l’accaduto in modo tale da giustificare il fatto che Olmo l’abbia lasciata…Francisca è incredula, Olmo non le sembra proprio il tipo a cui piacciono le “donne attempate”:




Andando avanti con la puntata, compare finalmente Raimundo. Eccolo arrivare al Jaral mentre cerca la levatrice affinché lo accompagni da Emilia e gli trasmetta un po’ del suo ottimismo. Appena entra lì, trova Tristan che gli infonde un po’ di coraggio (che bravo figlio!):





Raimundo approfitta dell’incontro per chiedergli l’esito del colloquio con Francisca sull’eredità, ma la risposta di Tristan è tutt’altro che positiva: “È un vicolo cieco…accordarci è impossibile”. L’espressione tesa sul viso di Raimundo ci fa capire che il locandiere pensa sia il caso di intervenire personalmente a favore del figlio:



Quando Tristan arriva alla conclusione che dovrà accettare di rimanere senza madre, patrimonio ed eredità,  ecco finalmente la levatrice che con tante belle parole tira su i nostri due uomini (che angelo del Paradiso, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla!). La reazione di Raimundo a quest’ondata di ottimismo targato Pepa arriva con queste parole: “Speriamo che il tuo ottimismo sia contagioso e che Emilia ce la faccia!








Poi finalmente la scena raipaquista che stavamo aspettando! Una scena particolarmente significativa considerato il motivo della visita. Francisca infatti ha diseredato Tristan per averla umiliata andando a vivere col padre e così Raimundo si reca da lei per cercare di difendere i diritti di quello che ha scoperto essere da poco suo figlio, figlio dell’unica donna che abbia mai amato. Questa premessa farebbe pensare ad un confronto risoltosi al meglio, in realtà non va proprio così…ormai dovremmo essere abituati al fatto che i loro fervidi dialoghi si risolvono sempre in un nulla di fatto, ma i loro sguardi ci riempiono il cuore e vederli così vicini è sempre un’emozione unica. Teatro dell’incontro questa volta non è lo studio di Francisca, né il salone al centro della Villa, bensì il giardino, da dove Raimundo entra con decisione (e quando arriva così è sempre un piacere!). Pare che l’arrivo del locandiere sia una gioia anche per Francisca, la quale non manca di ribadire con sarcasmo e ironia la sorpresa che si trova davanti: “Raimundo Ulloa! Che gioia vederti di nuovo! La tua sola presenza rende la mia vita un po’ più vivibile!” (da notare la posizione estremamente composta delle mani di entrambi…che sintonia! La perfezione innata fa parte di loro):



Ma la visita del locandiere non è di cortesia. Raimundo è nervoso: sua figlia Emilia non si è ancora risvegliata, non mostra segni di miglioramento e ciò che deve dire a Francisca non lo fa stare tranquillo. Ne è testimonianza quel cappello stretto tra le mani che usa in tutte le occasioni in cui lo stress si fa sentire un po’ troppo…è il suo “cappello antistress” (forse nemmeno uno di quei pupazzi antistress sarebbero efficaci quando si tratta di relazionarsi con Francisca). La Paca è sinceramente dispiaciuta per la sorte di Emilia: come lei stessa ha detto qualche puntata fa, ha perso la sua miglior inserviente e ora dovrà cercarsene un’altra…ma non è di questo che si parla. Francisca vuole conoscere il vero motivo della visita di Raimundo, presagisce che non si tratti di nulla di buono e Raimundo le rivela che si trova costretto a intervenire…poi finalmente si siede, anziché rimanere in piedi come nello scorso incontro (buon segno!):






Sono venuto a mediare per mio figlio Tristan”: forti e cariche di pregnanza queste parole, ancor più dense di significato considerando il fatto che vengono pronunciate davanti a Francisca, la quale non rimane indifferente a questa premessa, anzi sottolinea le parole “tuo figlio Tristan”. La Paca ruota la testa dall’altra parte, mentre a Raimundo spunta un lieve sorriso sotto i baffi:



Il confronto con Sebastian nasce quasi spontaneo per Francisca, ma non è di lui che Raimundo vuole parlare, bensì della parte di eredità che spetta a Tristan. I discorsi iniziano a farsi pesanti, le intenzioni prendono una brutta piega e nel giro di qualche secondo Raimundo usa il verbo “esigere”: chiede alla madre di suo figlio di smettere di perseguitare il figlio di cui l’ha privato e che gli ha impedito di crescere. “Basta con questa guerra assurda che gli hai dichiarato” (qui il ghigno di rabbia sul viso del locandiere…si salvi chi può):


Tristan è sempre stato un figlio esemplare e non merita di essere privato della sua parte di patrimonio familiare, Francisca lo sa bene, così come ci tiene a ribadire che quella con Tristan non è affatto una guerra:



Siamo alle solite…nel giro di poche battute torna il riferimento al passato…non poteva mancare il cenno all’orgoglio di Francisca: “Non ti sembra che siamo già stati abbastanza infelici noi due per colpa del tuo ostinato orgoglio?” Raimundo batte il cappello contro il tavolo:



A quanto pare però, Francisca non è mai stata infelice senza Raimundo: “Sei solo una mosca fastidiosa, quindi deciditi a volare via o ti farò spiaccicare! Non meriti neanche che sia io a farlo!”:



Complimenti a chi ha scelto il verbo “spiaccicare” e la metafora della mosca (un attimo di ironia in un momento davvero infelice!) Il cenno all’infelicità è l’occasione per guardarsi intensamente negli occhi (ahi l’amour!) Ecco qui il nostro bellissimo moscone che continua a ronzare intorno alla nostra Paca (zzzzzzzz):





Raimundo continua a sostenere la causa del figlio, mentre lo sguardo di Francisca esprime tutto il dolore della situazione creatasi:




Ma la Paca è ferma e decisa: nessuno, tantomeno Raimundo, si può permettere di darle ordini, né può tirare in ballo argomenti simili. Il locandiere stavolta osa, ha una risposta per tutto, e va sparato come una mitragliatrice: “Neanche io? L’uomo con il quale hai messo al mondo il figlio che vuoi castigare?”. Pronta la risposta di Francisca: “Non osare ricordarmelo! Tu non sei nessuno per venire qui a chiedermi questo, hai capito?” (E come canta una famosa canzone: “La verità mi fa male…lo sai! Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu!):



I loro sguardi si fanno sempre più carichi di rabbia nel mentre fa capolino l’ideale della “giustizia”. Francisca non ha peli sulla lingua: insinua che Raimundo vuole solo mettere le mani sul suo patrimonio e, con la parte di eredità che supplica per Tristan, vuole sentirsi risarcito per tutto il male che pensa di aver subito in tanti anni da lei. Legittimo il dubbio da parte di Francisca sui veri intenti di questa richiesta, ma pesanti le sue illazioni contro Raimundo che, aspettandosi questo e altro, sorride maliziosamente mentre scuote la testa:





Raimundo rincara la dose, ammette di aver subito solo del male in tanti anni da lei, ma si difende da queste insinuazioni: il suo intento è sincero e il suo desiderio è vedere Tristan ricompensato di ciò che gli spetta. “Il mio spirito non è vendicativo né avido”:



La Paca è risoluta e non concederà il suo denaro ad un figlio che non la ama: “Se Tristan non vuole bene a me, non avrà nemmeno il mio denaro”:



L’amore non si compra Francisca…l’amore si offre senza chiedere niente in cambio”: 

Fantastico il movimento degli occhi e l’espressione del viso di Francisca in seguito a quest’impeto di saggezza di Raimundo:








Dopo questa frase Raimundo si alza…non è furioso come l’ultima volta che ha incontrato Francisca, ma non perde occasione per farle notare che, nonostante l’esperienza, non ha ancora imparato una cosa così essenziale per essere felici in questa vita. Bellissimi, fantastici, adorabili Ramón Ibarra e María Bouzas nel momento del commiato…è questo lo sguardo che mi rimarrà impresso di questa scena!:




Francisca soffre terribilmente per quelle parole e per questa situazione, ne è testimonianza il suo volto, tanto espressivo e pieno di dolore:



Dopo ben 4 minuti di confronto serrato (sempre troppo pochi i minuti dedicati a questa coppia!), la scena si conclude con Raimundo che va via mentre Francisca chiude per un attimo gli occhi e scuote la testa…è stato il suo locandiere preferito stavolta ad avere l’ultima parola:



Un applauso agli autori che dopo 300 puntate passate a far litigare Raimundo e Francisca tramite Sebastian ed Emilia, ora li mettono contro usando Tristan, il loro figlio. Un escamotage davvero pesante da accettare.



Ma cambiamo scenario: in casa Castañeda la situazione di Emilia è molto critica. La giovane madre non si sveglia da parecchi giorni e le speranze che possa sopravvivere al coma sono davvero ridotte…tutti vogliono chiamare don Anselmo affinchè le impartisca l’estrema unzione. Anche la dottoressa non ha dubbi, nonostante Pepa e Alfonso si siano accorti di alcuni movimenti delle dita e del viso. Francisca si reca a far visita alla sua miglior inserviente e si mette a pregare al suo capezzale:

D’improvviso entra la levatrice accompagnata da Tristan: il figlio inizia a polemizzare sulle vere intenzioni della madre, in difesa della quale stranamente accorre Pepa. Francisca le dà ragione: “L’unica cosa che voglio è che Emilia si riprenda presto




Poi Francisca esprime ammirazione per la condotta della famiglia Castañeda in una situazione tanto grave come questa, ma tutti la interpretano come ostentazione di cinismo: Pepa trattiene Alfonso e Tristan ritorna ad alzare la voce. Francisca allora si difende: “La tolleranza è una virtù importante, che hanno solo poche persone”:



Pronta si fa sentire la reazione della levatrice – nessuna pietà per la sua amica Emilia che è in coma e in punto di morte! – ma Francisca la mette al muro: “Devo ammettere che sei comprensiva…davvero. Una credulona encomiabile! Fino a pochi giorni fa mio figlio era tra le braccia della dottoressa e ora è tanto felice di dare a te i baci che prima dava a un’altra!


È Alfonso a separare le due donne: chiama Mauricio affinchè riporti a casa Francisca. Ecco lo sguardo di chi pensa: “Maledetta levatrice, sappi che non finisce qui!” (quanto ho riso!):






Concludo con un’ultima immagine: alla fine della puntata Emilia finalmente si risveglia, questa volta per davvero e chiama sua figlia (saranno state le preghiere di Raimundo?)



Con questo vi saluto e mi scuso per la mia prolissità, ma la puntata e la scena raipaquista lo meritavano. Buona domenica e alla prossima!







2 comentarios:

  1. Wow, anche l'edizione speciale! Meraviglioso come sempre, con quella magnifica ironia che ci permette di sopravvivere a questa carenza di raipaquismo. Anche io faccio un gran complimento ai nostri amati autori...ma quanto ci vogliono bene? Beh, almeno c'è il raipablogger :)

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