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jueves, 26 de mayo de 2016
martes, 10 de mayo de 2016
1322
Buenas Raipaquist@s!
Os
parecerá raro encotrar tantos artículos en tan poco tiempo después de una
larga, larguísima temporada de silencio, ¿verdad? Bueno, aun las cosas siguen
estando lejos, a años luz de la linda historia de amor que Rai y la Paca se merecen,
¡¡¡Pero algo se mueve!!!
Sé que
después de tenerlos durante tantos capítulos, juntos bajo el mismo techo,
echando siestas a cada hora del día y de la noche, diciéndose un "mi
amor", un "mi vida", un "te quiero" cada dos por tres,
ahora el hecho de que se vean y que se hablen en buenos términos, parece poca
cosa. Pero si tenemos en cuenta lo que hubo de por medio, esto no pueden ser más que ¡señales positivas!
Que se
quieren y se desean, lo saben hasta las piedras. Ahora solo hay que esperar que
se enteren los guionistas y asunto arreglado.
Pero
vamos a la escena, que recriminar de nada sirve, sino para amargarnos el día.
Se
acerca el verano, así que ¿para qué quedarse en el despacho o en el salón,
cuando afuera hace un día esplendido? Vamos al jardín a disfrutar del sol y del
aire fresco, mejor si contigo está tu corazoncito lindo, ¿Verdad Paca?
¿A qué
vino esta vez? ¿Alguien más quiere matarte? ¿Hay una bomba escondida en algun parterre
acaso? ¿O vino a darte ese beso que se "olvidó" darte aquella noche
que te vio en camisón?
¡Nooooooo
Paca, noooo! Vino a por algo más original. Algo que NUNCA vino a buscar hasta
hoy. AYUDA.
Hay que
encontrar a la terrorista que los Castañeda trajeron al pueblo como si fuera una niña indefensa. Ellos han
montado todo el lío y ahora que están entre la espada y la pared, te toca a ti meter las manos, para sacarles las castañas
del fuego.
Pero que por lo menos quede claro, de quien ha puesto en peligro a todo el pueblo y quien ahora, va a arreglar todo.
"¿Porque no me la has concedido desde el
principio, así que nos hubiesemos evitado gastar tanta saliva?".
Nosotras también nos preguntamos ¿a qué gastar tanta
saliva hablando, hablando y hablando, cuando
esas boquitas podrían entretenerse haciendo algo mucho más
placentero? Que se dejen de tertulias
jardineras y pasen a la acción...que arda Puente Viejo entero si es necesario. ¿A quien le va a
importar?
La
respuesta de la Paca es digna de nota
"Bregar contigo siempre es un placer,
Raimundo".
Conste
que dice "bregar" por respeto al horario infantil, que si no...
Creo
que aun quedan en su memoria, unos cuantos recuerdos de Raimundo en el papel de
"perfectísimo amante". Esa sonrisilla delata tus pensamientos, Paca.
Por no hablar de lo que le dices después.
"¿Quieres
algo más?"....ay Paca, estás que no te detiene ni Dios, jajajaja.
Y sí, en
efecto hay algo más. Le pide que mueva sus hilos, para que el gobernador, envie
mas militares a velar por seguridad de los vecinos durante la inauguración de
las fiestas. A veces me pregunto si el Ulloa es consciente de que fue a la Casona y ¡no al Ministerio de
la Defensa!
"Que extraño me resulta que sea precisamente tú quien pida mas
hombres armados en la calles".
Sí, ¿verdad?
Raimundo Ulloa, un hombre racional y pacifico, el que siempre dijo, que las
batallas hay que vencerlas con la fuerza de las palabras, pidiendo más
militares en PV.
Paca, ¡¡¡no
sabe que mas pedirte para no marcharse!!! Hasta está dispuesto a chantajearte,
si no le ayudas a traer más civiles. Les contará a los vecinos, que si no hay
festejos, es por tu culpa.
"¿Serías capaz de señalarme?".
"Si haces esa llamada, yo no moveré un
dedo. Quid pro quo".
Nosotras
sabemos que nunca te delataría y él bien sabe, que con, o sin chantaje, ya
tienes el telefono en la mano para hacer esas llamadas. Pero al Ulloa le gusta
comprobar que no sabes decirle que no, que tiene cierto poder sobre ti y su
cara lo dice claramente. Déjalo hacer. Tarde o temprano llegará con alguna
propuesta, chantaje, o lo que sea, pero
mucho mas picante. Ya verás.
Ya que
las peticiones terminaron, ha llegado la hora de despedirse. Fe ya puede salir
de la mata de donde los estaba espiando y llegar al jardín con cara de quien no
rompe un plato.
La Paca
le pide que acompañe a su chico a la puerta y ella ¿qué es lo que hace? ¡Lo
agarra de la mano!
"Vamo pa'llá, Don Raimundo".
Lo hace
con la misma inocencia con la que una
maestra, le toma la mano a un niño para llevarlo a su clase, ¡¡¡Pero lo
hace!!!! ¿Y él? Se da media vuelta para
comprobar si ella los está mirando y
sobre todo, ¡para fijarse en su reacción!
Paciencia
Paca... ¡¡¡Paciencia!!! Ya Mauricio se encargará de explicarle las cosas a Fe
en cuanto se entere. Y por lo que se refiere al Ulloa, ya llegará el momento de
darle un "escarmiento"...estoy segura de que en esa ocasión, no
pedirá la intervención de ningun militar, ni te pedirá clemencia.
sábado, 7 de mayo de 2016
1320
Non illudiamoci…lo sciopero del raipablogger continua per
carenza di idee da parte degli sceneggiatori che questa volta si sono inventati
la minaccia di attentato terroristico sfruttando il lato investigativo del
nostro Raimundo. Lui ormai, pur di andare da Francisca, vede pericoli
dappertutto! Non che Rafaela non sia pericolosa (lo è, molto di più di quel che
sembra) ma far passare Raimundo per visionario che vede pericoli dove non ci
sono (guarda caso sempre e solo alla Villa), non è il massimo…anche se ci fa
molto piacere che lo faccia! Per non parlare del fatto che le scene e le
dinamiche si ripetono uguali come se dall’altra parte dello schermo ci fosse un
branco di caproni senza cervello, completamenti annebbiati dal solo fatto di
veder vicini Raimundo e Francisca! Sì, siamo fuori di testa per loro due ma non
fino al punto di non accorgerci che nelle ultime due scene raipaquiste:
- Raimundo continua ad andare da Francisca di notte
- Francisca non ha intenzione di dormire (e nemmeno di farlo da sola) e lo lascia ben intendere
- Francisca cerca il contatto fisico con Raimundo
- Francisca cerca di far confessare a Raimundo il vero motivo della sua preoccupazione
- Le dinamiche delle battute finali sono le stesse
Ora io dico, siamo un popolo di raipaquisti pazienti…ma
davvero credete che potete darci il contentino semplicemente riproponendo due
scene quasi uguali, facendo riferimenti esclusivamente verbali e tralasciarli
quando invece sarebbero necessari?
Qui di seguito una breve analisi comparativa tra le due
scene (capitolo 1309-1310 e capitolo 1320)
Partiamo dall’argomento notte, momento della giornata che
abbiamo dovuto solo immaginare, aguzzando la fantasia: non li abbiamo visti in
giardino, con il cielo nero, con il suo silenzio, la luna, le stelle e tutto il
firmamento. Nella prima scena la notte è stata solo accennata a parole e
“ricostruita” con qualche luce soffusa nel salone della Villa e l’abbigliamento
della Montenegro (in vestaglia con la treccia sciolta)…persino Fe era
scattante, con i capelli ordinati e l’uniforme da lavoro pulita e stirata! Alla
Villa le cameriere non riposano mai! Nella seconda scena invece, probabilmente
non avremmo nemmeno capito che l’incontro si stava svolgendo a sera inoltrata
se non avessimo udito Raimundo invitare Francisca a riposare e darle la
buonanotte. Costava davvero tanto farceli vedere avvolti per davvero dal buio
della notte?
È il caso di dire che in questa soap la notte è come un trucco
di magia: c’è ma non si vede!
Ma andiamo avanti: continua la serie di riferimenti solo
verbali a cui gli autori si illudono di farci abituare attraverso l’avance di
Francisca che per ben due volte si trova a dover amorevolmente dialogare col
suo Raimundo molto più in là dell’ “ora che volge al desio”, allorquando i
ricordi vanno ormai all’amore del tempo passato. È normale che la poverina (che
ormai ha più appuntamenti con Severo che con Raimundo), spaventata a morte
dalle presunte bombe e dinamiti che la aspettano nella sua proprietà e/o non
appena metterà piede fuori dalla Villa, non possa riuscire ad addormentarsi e
voglia Raimundo al suo fianco, dal momento che è stato lui a recarsi da lei di
notte, pienamente consapevole di ciò che comportava questa scelta. La
Montenegro per ben due volte è stata diretta:
“Mi hai svegliato e ora rimarrai qui con me finchè non
prenderò di nuovo sonno” (capitolo 1309)
“Mi credi tanto incosciente da riuscire a chiudere occhio
questa notte?” (capitolo 1320)
Raimundo è in imbarazzo (nella prima scena gli sfugge il
cappello dalle dita e si sfrega le mani), capisce che Francisca non vuole
dormire e coglie benissimo il riferimento, ma non si sbottona (in senso
figurato e non). Conclusione, per ben due volte Francisca ci prova e va in
bianco (non bastava solo una volta…)
Passiamo finalmente dalle parole ai fatti e arriviamo al
tanto sospirato contatto fisico…e qui si apre un mondo! È sempre Francisca che
si lancia, ma mentre la prima volta è seduta troppo lontana da Raimundo e per
questo non riesce a sfiorarlo, la seconda volta riesce a toccargli la mano, ma
subito si ritrae, presa dall’imbarazzo. La mano di Raimundo però rimane
immobile per un attimo, creando il momento perfetto: la parvenza di un amore
adolescenziale mai sopito torna a far capolino con un afflato di dolcezza
infinita che ci immobilizza.
Ancora una volta però non siamo riusciti ad andare al di là
di due mani che si sfiorano.
Dopo le varie descrizioni sensoriali, passiamo adesso ad
esaminare il vero motivo per cui Raimundo va alla Villa. Noi sappiamo benissimo
qual è, ma lui pare dimenticarlo ogni qualvolta si trova in presenza di
Francisca. Nella prima scena Raimundo si arrampica sugli specchi, dicendo di
essere lì per gratitudine verso di lei che ha comprato le medicine contro il
morbillo (!) finchè Francisca è costretta a metterlo nella condizione di dover
scegliere tra lei e i terroristi (e lui quanto può diventare ermetico?)
Nella seconda scena invece, Raimundo fa ricadere sulla “collettività”
la responsabilità di tutto quanto ha scatenato con le sue elucubrazioni
mentali: generalizzando infatti, afferma che tutti insieme, parlando, hanno
pensato nello stesso momento a proteggere Francisca (!) Raimundo omette di
essere l’unico responsabile ad aver dato l’allarme e aver generato la paura:
lui vive col pensiero fisso di Francisca e vede pericoli dappertutto perché sa
che lei potrebbe essere il bersaglio preferito dei terroristi. E come si chiama
quel sentimento che ti costringe a pensare incessantemente alla stessa persona
e a volerla proteggere? Ebbene, Raimundo non ammette a se stesso e di
conseguenza a Francisca che ancora la ama. In queste scene è stato calpestato
il bisogno dei raipaquisti di sentire esprimere questo sentimento anche verbalmente.
“Sono qui, ti basti come risposta” (Raimundo – capitolo
1310)
Un ultimo parallelismo: nelle battute finali (il momento
catartico per eccellenza), subito dopo quell’istante di massima tensione in cui
i due parlano senza possibilità di comunicazione, Raimundo si alza per andar
via mentre lei lo ringrazia di averla messa in guardia, avvisata e salvata. I
due allora si salutano, ma ripetono gesti, movimenti, sguardi e parole: lui in
piedi che la guarda dall’alto (accennando un mezzo sorrisino) e lei seduta che
lo guarda dal basso (con gli occhi a cuoricino). Non sia mai che lui le si
avvicini di più o sorrida di più (no, dobbiamo soffrire…perchè se non viene
lasciato tutto all’immaginazione non va bene…il sorriso enigmatico di Raimundo
– che dice tutto e niente – ci fa letteralmente girare la testa):
Senza parlare di Francisca, i suoi occhi comunicano tutto il
suo amore per Raimundo e il suo desiderio che rimanga con lei, ma deve
accettare di vederlo andar via.
A noi non interessa vederli seduti sul divano o sugli
scalini…se proprio devono parlare per due minuti risicati, di notte, di tutto
ciò che non riguarda la loro storia, che lo facciano in camera da letto! E
siccome non c’è due senza tre, adesso pretendiamo di vederli di nuovo insieme
per un’altra minaccia terroristica. Ma, che la prossima volta, sia Francisca ad
andare alla locanda ad avvertire del pericolo un Raimundo in vestaglia che
abbia voglia di rimanere con lei tutta la notte!
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